“Fedora”: sul palcoscenico del Teatro Massimo Bellini

CATANIA – Amore e morte che s’inseguono, senza tregua e senza riscatto. Questi gli ingredienti – classici eppure trattati con inedita, spasmodica tensione – che rendono esplosiva la miscela di “Fedora”, titolo raramente frequentato di Umberto Giordano, che torna al Teatro Massimo Bellini di Catania per sette recite, dal 17 al 23 marzo,  dopo un’assenza di oltre mezzo secolo. Un evento che vedrà sul podio della prima rappresentazione il grande Daniel Oren, tra i maggiori direttori d’orchestra della scena lirica internazionale.
È  infatti dal lontano febbraio del 1968  che dal palcoscenico catanese manca un’opera che non soltanto si inscrive tra le più significative del verismo della Giovane Scuola, ma alla quale il pubblico da sempre riserva un posto privilegiato nella memoria. Basterebbe il memorabile arioso tenorile “Amor ti vieta”, che alla prima esecuzione, nel 1898, assicurò notorietà immediata al primo interprete del ruolo, un giovanissimo Enrico Caruso.
Tutto questo e molto di più è “Fedora”, attanagliante thriller capace di incollare alle poltrone il pubblico di tutto il mondo per seguire una storia che si snoda da San Pietroburgo alle montagne innevate dalla Svizzera, passando per Parigi: omicidi e intrighi internazionali sono lo sfondo dell’amore tanto appassionato quanto contrastato che unisce la principessa Fedora Romazov  al conte Loris Ipanov, affascinante dandy frequentatore dell’alta società di fine secolo. Come cedere al sentimento verso l’uomo sospettato di avere  ucciso il fidanzato che la nobildonna era stata in procinto di sposare e sul cui cadavere  ha giurato di vendetta?
Materia Incandescente, dovuta alla penna di Victorien Sardou, il drammaturgo più importante della scena teatrale francese di fine Ottocento, che nel 1882 compone un rovente dramma in quattro atti per il talento di Sarah Bernhardt, che farà uno dei suoi inarrivabili cavalli di battaglia. Il personaggio di Fedora perfettamente s’attaglia al fenomeno del divismo, cui proprio la grande artista francese schiude il passo: non è un caso se L’adattamento operistico – realizzato da Arturo Colautti – ha sempre attirato primedonne di grande carisma, dalla prima interprete, la leggendaria Gemma Bellincioni Stagno, fino a tutti i soprani che hanno segnato la storia dell’interpretazione del ruolo: da Renata Tebaldi a Magda Olivero, da Mirella Freni a Renata Scotto, fino a Daniela Dessì.
L’imminente ripresa catanese schiera un cast internazionale, che vedrà alternarsi nel ruolo del titolo il soprano lettone Ira Bertman all’italiana Elena Rossi, mentre vestiranno i panni del conte Ipanov il promettente tenore russo Sergey Polyakov, in alternanza con l’egiziano Ragaa Eldin, mentre nei ruoli del diplomatico De Siriex e della frizzante contessa Olga Sukarev sarà possibile ascoltare rispettivamente il rumeno Ionut Pascu e la giovanissima Anastasia Bartoli. Collaboratore di firme storiche come Lamberto Puggelli e, adesso, Leo Nucci, Salvo Piro firma la regia dello spettacolo che – su scene e costumi di Alfredo Troisi – direttamente proviene dal teatro della città natale di Giordano, Foggia. Grande attesa per il gradito ritorno sul podio del Bellini, infine, della bacchetta dell’israeliano Daniel Oren, interprete di riferimento del repertorio italiano tra Otto e Novecento. Vincitore del prestigioso Concorso internazionale “Herbert von Karajan”, Oren è stato applaudito dalle platee di tutto il mondo ed è amatissimo in Italia, dove è attivo dal 1978, anno del debutto al Festival dei Due Mondi di Spoleto, ed è attualmente direttore artistico del Teatro “G. Verdi” di Salerno. Dopo la prima del 17 marzo, al direttore israeliano subentrerà Gennaro Cappabianca, che al Bellini ha già diretto lo Stabat Mater di Pergolesi/Paisiello e la prima mondiale di “Lucenti Aita” di Mario Garuti.

Dramma di Victorien Sardou
ridotto in tre atti per la scena lirica da Arturo Colautti

Musica di Umberto Giordano

 Personaggi e interpreti
Principessa Fedora Romazov Ira Bertman / Elena Rossi (19, 21, 23 marzo)
Contessa Olga Sukarev  Anastasia Bartoli
Il Conte Loris Ipanov  Sergey Polyakov / Ragaa Eldin (19, 21, 23 marzo)
De Siriex Ionut Pascu
Dimitri Sonia Fortunato
Un piccolo savoiardo Sabrina Messina
Desiré Andrea Bianchi
Il Barone Rouvel Riccardo Palazzo
Cirillo Angelo Nardinocchi
Borov Gianluca Tumino
Grech Dante Roberto Muro
Lorek  Salvo Di Salvo
Nicola Gianluca Tumino
Sergio Riccardo Palazzo
Boleslao Lazinski  Valerio Severino
Ivan Sebastiano Sicurezza
La pianista Paola Selvaggio

Orchestra e Coro del Teatro Massimo Bellini

Direttore Daniel Oren / Gennaro Cappabianca (19, 20, 21, 22, 23, 24 marzo)
Maestro del coro Luigi Petrozziello
Regia Salvo Piro
Scene e costumi Alfredo Troisi
Assistente alla regia Salvo Disca
Allestimento scenico del Teatro “Umberto Giordano” di Foggia

Con sopratitoli in italiano e in inglese a cura di Prescott Studio, Firenze, con Inserra Chair (Montclair State University) e ICAMus, USA
Durata 2 ore 20 minuti (con due intervalli)

Prima rappresentazione

Domenica 17 marzo 2019 ore 20,30 (Turno A)

Repliche
Martedì 19 marzo 2019 ore 17,30 (Turno S1)
Mercoledì 20 marzo 2019 ore 20,30 (Turno B)
Giovedì 21 marzo 2019 ore 17,30 (Turno S2)
Venerdì 22 marzo 2019 ore 17,30 (Turno C)
Sabato 23 marzo 2019 ore 17,30 (Turno R)
Domenica 24 marzo 2019 ore 17,30 (Turno D)