Teatro Machiavelli: la Marionettistica dei Fratelli Napoli

Catania – Al Teatro Machiavelli grande successo per la Marionettistica dei Fratelli Napoli, in collaborazione con Fondazione Lamberto Puggelli, Associazione di promozione sociale Ingresso Libero e Università degli Studi di Catania che insieme hanno presentato al pubblico “LA PASSIONE DI AGATA” di Alessandro e Fiorenzo Napoli. Un copione elaborato sulla base degli Atti latini di S. Agata con Tiziana Giletto nel ruolo di Agata messo in scena nei giorni di sabato 1 febbraio e domenica 2 febbraio.

“Oltre al notissimo repertorio cavalleresco, i pupari catanesi mettevano in scena anche storie di santi, spesso rappresentate in un’unica serata “per famiglie” – chiarisce Alessandro Napoli – e non poteva mancare la vicenda della martire Agata, la cui rappresentazione nei teatri di quartiere, oltre ad essere un esplicito omaggio dei pupari alla patrona della città, si prestava straordinariamente a rispondere alla vocazione tragica e scenotecnica dell’Opera dei Pupi catanese. I famosi duelli verbali della Santa col proconsole Quinziano diventavano uno dei pezzi di bravura del parlatore e della parlatrice e tutto l’apparato barocco di paludamenti romani, martiri, visioni e trionfi raggianti di gloria appagava il gusto scenografico dei pupari e del pubblico catanese.

La Marionettistica F.lli Napoli, opranti di stile catanese ormai da quattro generazioni, riprende questo momento sacro del repertorio rifacendosi soprattutto agli Atti latini di S. Agata, comunemente considerati i più attendibili per la ricostruzione delle vicende della Martire. Nella messinscena sono stati mantenuti anche tutti quegli episodi di tradizione che non vengono raccontati nella fonte presa in considerazione, come i particolari famosi del telaio e del velo.

In questo adattamento si delinea il dramma interiore che emerge dalle schermaglie verbali dei due protagonisti: Agata, fervente innamorata del suo Cristo e francamente nutrita di passione per la retorica, e Quinziano, accecato dalla passione, ma ancor più ferito nel suo orgoglio di potente messo in scacco da un’inerme fanciulla. Resta salvo, com’era all’Opera dei Pupi, l’intento edificatorio di questa sacra rappresentazione, nella quale si confrontano, in maniera forse ingenua ma efficace, due visioni del mondo – allora come oggi – opposte e inconciliabili.

La Marionettistica dei fratelli Napoli, ha una lunga tradizione, difatti viene fondata a Catania nel 1921 da don Gaetano Napoli (1877 – 1968), gestore del Teatro Etna insieme ai tre figli maschi Pippo (1912 – 1983), Rosario (1914 – 1934) e Natale (1921 – 1984), che in breve tempo ne assumono l’impresa. Nel 1945 Natale sposa Italia Chiesa, figlia di valenti attori del teatro siciliano, che diventa ben presto la più brava parlatrice dell’Opira catanese. Dal matrimonio di Natale e Italia nascono Gaetano, Salvatore, Giuseppe e Fiorenzo: anche loro seguiranno la via dei pupi. Fiorenzo Napoli sposa Agnese Torrisi e riesce a coinvolgere la moglie e i suoi tre figli Davide, Dario e Marco nella tradizione di famiglia. Con loro anche il cugino Alessandro Napoli.La Marionettistica è rimasta attiva senza interruzione dal 1921 a oggi, superando le grandi crisi che investirono l’Opera dei Pupi tra gli anni Cinquanta e Ottanta del Novecento e adattando l’Opira catanese alle esigenze del pubblico contemporaneo, pur mantenendosi fedele ai codici e alle regole di messinscena della tradizione.